FEDERALISMO ORA!!!!!!!

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lunedì 14 febbraio 2011

Sicurezza e legalità: alle tante chiacchiere e polemiche, cerchiamo di rispondere con i fatti concreti

Oggi ho ricevuto un esilarante volantino dei soliti amici del Pd che accusano l’amministrazione di non aver fatto nulla sul versante sicurezza – legalità. Inutile dire come ormai qui a Magenta si sia in piena campagna elettorale, inutile dire come ormai, ad un anno dal voto, si banalizzi qualsiasi tipo di concetto si voglia esprimere. Non ho voglia francamente di scrivere un articolo per rispondere alle polemiche sterili e senza arte né parte che intendono difendere questo o quello; puntiamo piuttosto su tutto quanto abbiamo fatto nella nostra città in questi quattro anni, per rinfrescare la memoria a lor signori e per tentare, anche se la speranza è vana, di riportare il dibattito nel merito dei provvedimenti che abbiamo preso nel corso di questi anni e che hanno la peculiarità di essere sotto gli occhi di tutti quanti i nostri cittadini.
Ecco allora in modo molto schematico, qualche esempio di cosa vuol dire fare sicurezza nella nostra città, affinché la legalità sia, sul nostro territorio, non una chimera, non un concetto astratto, bensì una percezione importante che il nostro cittadino deve assolutamente ottenere: ecco dunque alcuni significativi interventi nati sotto la nostra giunta e voluti fortemente dalla Lega Nord:

Ø      Istituzione di un presidio di Polizia Locale presso il nostro Ospedale: attivato da ormai due anni a questa parte, è ormai utilizzato da molti cittadini per richieste di informazioni, denunce ma anche per fornire notizie che riguardano tutta la nostra città. Azione queste molto utili per il nostro comando che può avvalersi della collaborazione di molti più cittadini che trovano comodo un servizio di prossimità come quello sopra descritto. Inoltre il presidio, presso il nostro nosocomio, è un baluardo contro il fenomeno dell’accattonaggio molesto e la vendita abusiva proprio nelle aree antistanti l’ospedale di Magenta. Sono infatti più di 30 le persone fermate, segnalate e denunciate a vario titolo dall’apertura del posto di Polizia.
Ø      Convenzione con il Comune di Corbetta e con la Provincia di Milano per il potenziamento della Sicurezza Urbana ed adozioni di progetti di strutture e servizi con contributi della Provincia e della Regione a favore della Polizia Locale: tale progetto, nato ormai tre anni fa ha permesso la realizzazione di diversi progetti che hanno portato i due comandi a collaborare, con la creazione di pattuglie serali che controllano il territorio, soprattutto nei mesi estivi ed in prossimità delle feste natalizie. La Regione e la Provincia, hanno, fino ad oggi, contribuito con quasi 70.000 Euro, per aumentare il numero delle ore di pattugliamento sulle due città in questione. Sempre con lo stesso progetto, abbiamo potuto, in questi anni, cambiare l’intera flotta delle auto del comando, acquistato un ponte radio con una gittata di 25 Km che possa unificare e tenere in contatto tutte le polizie locali del territorio, con una contribuzione complessiva che sfiora i 100.000 Euro.
Ø      Istituzione di un patto locale per la sicurezza con altri 16 comuni del Magentino ed Abbiatense: un passo storico per il territorio che è destinato a fare scuola per certi versi. Nella nostra zona, o meglio, nella nostra Provincia non vi è aggregazione più grande che riunisca amministrazioni di diverso colore politico, il cui comune capofila è appunto Magenta. Oggi ci stiamo apprestando ad eliminare i confini entro i quali, sono costretti ad operare i nostri agenti di Polizia; il futuro è nelle mani di tutti noi. Una Polizia Locale moderna ed efficiente, che sappia fare rete, significa combattere eccome per la legalità e per la sicurezza di tutti i nostri cittadini. Avere le nostri polizie locali “in rete” significa certamente essere una realtà in cui le amministrazioni comunali che aderiscono al servizio, possono dire tranquillamente ai loro cittadini di aver posto una pietra miliare nel controllo del territorio in una strategia di sicurezza integrata.
Ø      Sottoscrizione di Patti Locali con le Associazioni di Volontariato: in questi anni, riconoscendo a Magenta, di avere nel proprio tessuto associativo, organizzazione che possono collaborare con le forze dell’ordine, abbiamo, secondo i dettami della Regione Lombardia, sottoscritto delle convenzioni che permettono alle associazioni nazionali della Polizia di Stato, dei Carabinieri in Congedo, di controllare insieme a noi il territorio; con L’Auser è stata istituita la figura del nonno vigile, a presidio di ogni edificio scolastico di modo da garantire l’entrata e l’uscita in sicurezza di tutti gli alunni frequentanti le scuole elementari e medie della nostra città.
Ø      Potenziamento degli impianti di video-sorveglianza: ai dodici punti esistenti, grazie ai progetti prima citati abbiamo potuto sostanzialmente raddoppiare i sistemi di sorveglianza presenti sul territorio, adottando in materia le nuove tecnologie esistenti sul mercato. La città più sicura è un segno di intolleranza all’illegalità!
Ø      Coordinamento progetti Regionali SMART: il nostro comando ha in questi anni coordinato due uscite serali di tutte le polizie locali del territorio, coadiuvati da Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Parco del Ticino, al fine di poter controllare esercizi commerciali, prevenire le stragi del Sabato sera, controllare tutti i parchi pubblici del territorio e ancora effettuare controlli ambientali e nelle aree a rischio criminalità.
Ø      Attivazione corsi di autodifesa: pare non sia considerata da taluni come una pratica, riconducibile ad una visione di legalità complessiva. Sbagliato! Avere cittadini non certo pronti a menare le mani ma ha conoscere il territorio, certo le insidie ma anche e soprattutto come comportarsi nel malaugurato caso si fosse testimoni di crimini, è assolutamente un valido aiuto per tutti noi.

Il Pd insomma, scrive che questo “FARE” a loro non piace! A noi non importa, questi sono dati concreti di un lavoro e di un impegno quotidiano che nessuno a Magenta e nel nostro territorio aveva mai pensato a realizzare e prima ancora a costruire. Noi non diamo dei collusi a nessuno, tanto meno degli incapaci, certo è che il disprezzo con cui da parte delle opposizioni si tacciono questi risultati la dicono lunga su come il Pd magentino tenda la mano alla maggioranza. A loro non piace il nostro fare, a noi non piacciono le chiacchiere e le bugie, diamo ai nostri cittadini i fatti, lasciamo agli altri i volantini vuoti di contenuto, pieni di polemica e persino contornati da un livore senza precedenti. E’ proprio il caso di ribadirlo: per loro è incominciata la campagna elettorale, per noi è un normale giorno di lavoro, al servizio della nostra città! Non basta andare dal Prefetto e nemmeno saper dire cosa è stato detto, occorrono atti concreti che mentre noi possiamo scrivere altri, forse, solo possono sognarli!

martedì 8 febbraio 2011

Sono sempre pronti ad accusare gli altri ma quando a combinare le classiche "marachelle" sono loro, allora bisogna osservare un rigoroso silenzio.

Lo scorso 15 novembre la senatrice capogruppo PD Anna Finocchiaro è presente all’inaugurazione del presidio territoriale di assistenza di Giarre. L’appalto, del valore di 1,7milioni di euro (finanziamenti pubblici) è stato affidato senza gara alla Solsamb Srl, amministrata da suo marito, Melchiorre Fidelbo. Ora però la Guardia di Finanza ha sequestrato gli atti, la Procura di Catania ha aperto un fascicolo e gli ispettori regionali, con una relazione, hanno concluso che tutta la procedura “è illegittima”.

Facciamo un passo indietro: nel luglio 2007 vengono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale le linee guida ministeriali per i progetti del Piano Sanitario Nazionale benedetto dall’allora ministro Livia Turco. Un mese dopo, il consorzio Sanità Digitale presenta il progetto per la Casa della Salute di Giarre, dal costo di € 1,2mln. Al suo interno ci sono, con quote del 5%, il dipartimento di Anatomia dell’Università di Catania guidato dal Prof. Salvatore Sciacca, l’Azienda Sanitaria 3 di Catania guidata ai tempi dal manager Mpa Antonio Scavone; la Tnet Srl con il 40% e la Solsamb Srl amministrata dal marito di Anna Finocchiaro che detiene il 50%.
Caduto il governatore siciliano Totò Cuffaro, però, scatta la rivoluzione sanitaria del suo successore Raffaele Lombardo. In Sicilia non servono “Case della Salute” ma “Presidi Territoriali di Assistenza”. Carte alla mano è necessaria una rimodulazione. E i costi lievitano: 20mila€ per lo studio del territorio, 420mila per il “project management”, 50mila per l’assistenza al progetto hardware ed 1,2milioni per i “software diversi”. Il totale lordo sale a € 1.690.000, esclusi i costi gestionali non previsti, “con un incremento – scrivono adesso gli ispettori della Regione – del 17% rispetto al progetto del 2007”.

La lievitazione dei costi si accompagna con un passaggio di consegne: il consiglio di amministrazione del consorzio Sanità Digitale stabilisce che tutti i proventi saranno attribuiti alla Solsamb Srl del marito di Anna Finocchiaro. Piccolo particolare: in tre anni nessuna gara pubblica è stata bandita.

Il 30 luglio 2010 l’Azienda sanitaria 3 guidata dal manager Giuseppe Calaciura, militante dell’Mpa di Raffaele Lombardo, sigla la convenzione con la Solsamb. Poco tempo dopo il Pd entra in giunta con Lombardo forte del sostegno della senatrice democratica. E così si arriva al paradosso: il 15 novembre, per inaugurare il presidio sanitario, si ritrovano insieme due mondi storicamente distanti, anche solo ricordando che nel 2008 Anna Finocchiaro si era candidata alla presidenza della Regione siciliana contro Lombardo (e il centrodestra).

E così fu che al taglio del nastro della “Casa della Salute” di Giarre, Comune roccaforte dell’Mpa. Parteciparono, Melchiorre Fidelbo, marito della senatrice democratica, amministratore della Solsamb Srl, accanto a lui, il manager autonomista Giuseppe Calaciura che ha siglato la convenzione, Teresa Sodano, sindaco di Giarre pupillo di Raffaele Lombardo, quindi Massimo Russo, magistrato assessore regionale alla Sanità, e per finire, Anna Finocchiaro e l’ex ministro Livia Turco, ideatrice delle Case della Salute.

Sotto i flash dei fotografi scattano le proteste dei cittadini di Giarre perché da poche settimane è stato chiuso l’ospedale principale. “Anna Finocchiaro…Vergogna!”, gridano, il filmato è rimbalzato sul web, all’improvviso la senatrice si avvicina ai manifestanti e chiede: “Vergogna di che?”. Accanto a lei c’è il marito amministratore dell’azienda che ha vinto l’appalto senza gara.

LA RELAZIONE DEPOSITATA. Gli ispettori regionali inviati dall’assessore Massimo Russo hanno stilato una relazione di dieci pagine, adesso finita in commissione Sanità. L’appalto della Solsamb sarebbe stato affidato in violazione del D.lgs 163/2006 e “dei principi di libera concorrenza – scrivono gli ispettori – parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità, nonché quello di pubblicità”. Secondo gli ispettori, l’affare avrebbe “violato il Codice degli appalti” trattandosi di importi di rilevanza comunitaria “e non rientra nei casi di esclusione”.

Gli ispettori intervengono anche sul passaggio di consegne tra il Consorzio Sanità Digitale partecipato dalla Solsamb e la stessa Solsamb: “in ordine a ciò – si legge nella relazione – occorre rilevare che tale attribuzione caratterizza la fornitura quale “esternalizzazione” che, come è noto è espressamente vietata dall’art.21 della legge regionale 14 aprile 2009 n.5 che dispone che “è fatto divieto alle aziende del servizio sanitario regionale o agli enti pubblici del settore di affidare mediante appalto di servizi o con consulenze esterne, l’espletamento di funzioni il cui esercizio rientra nelle competenze di uffici o di unità operative aziendali”.

“Sulla base della documentazione acquisita – conclude la relazione – e delle analisi svolte, con riguardo anche agli atti assessoriali propedeutici al procedimento autorizzativo, si ritiene che il provvedimento di affidamento a privati dell’organizzazione ed informatizzazione del PTA, da parte dell’Asp di Catania, evidenzi i profili di illegittimità, come sopra esposti”. Su questi presupposti è stata annunciata da Massimo Russo la revoca imminente dell’appalto.

L’amministratore unico della Solsamb srl, Melchiorre Fidelbo, ha chiesto un’audizione alla Commissione Sanità dell’Ars dicendosi “a disposizione per avere l’opportunità di descrivere e far comprendere il rilievo scientifico che il progetto sperimentale di “Casa della salute” rappresenta per la sanità Siciliana”. Contemporanemte Fidelbo ha annunciato ricorso al Tar sostenendo che la gara d’appalto non era necessaria perchè si trattava di “opere dell’ingegno” e che non esisterebbe alcuna connessione tra la vicenda e il ruolo politico della moglie presente all’inaugurazione. Ha anche osservato che “il clima che si e’ voluto instaurare di strumentalizzazione politica non consente uno sviluppo compiuto e sereno del progetto a 3 o 5 anni”, minacciando querele agli organi d’informazione siciliani….. Dico io, insomma, si occupano dei bunga, bunga, della mafia al nord e sostengono la politica del dubbio senza mai però batter ciglio dinnanzi ai ribaltoni politici ed alle schifezze che combinano non gli ultimi militanti del Pd, bensì i loro dirigenti e sopratutto, stranamente, quando si devono difendere, utilizzano le stesse parole del Premier, che ovviamente condannano, davanti agli schermi televisivi. (Fonte: un noto quotidiano nazionale)

lunedì 7 febbraio 2011

Un ultimo saluto, ad un amico Sindaco che non è più tra noi

Grazie Ugo! Così ti ho sempre chiamato, in modo informale, considerato lo stupendo rapporto di stima ed amicizia che si era consolidato fra noi! Grazie per il tuo impegno nella politica e soprattutto grazie per la grande collaborazione istituzionale che hai dimostrato in questi anni! Sin dalla prima volta che ti ho chiamato e ti ho proposto di collaborare con i nostri comandi di Polizia Locale, non hai esitato, come fanno purtroppo altri, a guardare lo steccato della politica, non hai esitato a venirmi a trovare, a cominciare a parlare di quello che hai tenuto a battesimo, come un grande progetto per tutto il nostro territorio: il Patto Locale di Sicurezza più ampio, sul territorio della nostra Provincia. La tua serietà, la tua pacatezza e la tua propensione al dialogo hanno fatto si che sedici comuni della nostra zona si unissero, senza vincoli di partito, senza contare il colore politico e cominciassero un percorso comune. La notizia della tua scomparsa è stata un macigno pesante per il percorso dei nostri progetti, delle nostre idee e persino dei nostri tanti ragionamenti che in questi anni hanno portato a risultati concreti. L’amarezza che tu oggi, almeno da quaggiù, non possa più essere uno tra i primi attori di un patto storico sul nostro territorio è grande. Ripensando però alle Tue parole che nella serata di San Sebastiano, patrono delle nostre polizie locali, hai voluto pronunciare dinnanzi a tutti noi, ha accresciuto, ancor più forte, la mia determinazione nel concludere ed ampliare sempre più, quel lavoro tanto caro a tutti noi ed a te in particolare. Sei stato un grande collaboratore e un valido sostegno anche nei momenti più difficili; hai posto al centro dei tuo agire il bene comune agli interessi di parte e di partito; hai saputo dare a tutti noi, me compreso, un grande insegnamento, dall’alto della tua esperienza politica, di come bisognerebbe che tutti operassero per il bene delle nostre comunità. So che sei nel regno dei giusti, da li continua a seguirci e a consigliarci, non mancherai certamente di rimanere al nostro fianco, per vere concluso un lavoro di cui tutti i nostri cittadini, indipendentemente da come la vedano o la pensino, non possono che andarne fieri. Grazie per tutto ciò che in questi tre anni hai fatto ed hai rappresentato, Corbetta, il territorio, tutti noi, perdiamo un bravo Sindaco che ha lavorato a testa bassa, insegnando umiltà e tenacia, dedizione ed onestà, senza mai risparmiarsi un solo attimo, se le idee ed i contenuti necessitavano di intere giornate di lavoro.

Ciao Ugo, arrivederci!

Simone Gelli

mercoledì 2 febbraio 2011

MASSIMA ATTENZIONE, a volte ritornano! assolutamente da diffondere, pena altri soldi che ci sfileranno se arrivano al potere

State attenti, stanno tornando. Si, il Pd ed i suoi economisti della prima repubblica, molto avvezzi a porre nuove tasse a carico nostro ci riprovano al Lingotto, sede di discussione della corrente weltroniana. La genialata proposta dall’ex Ministro Giuliano Amato si basa sul fatto che il debito pubblico suddiviso per ogni cittadino di questo paese, ammonta a circa 30.000 Euro pro capite. Allora come fare per cercare di ridurre il nostro deficit? Semplice, Amato propone una tassa da farsi pagare a “chi può” di 30.000 Euro, spalmati in due anni, così da ridurre il debito pubblico del 30% che passerebbe dunque dal 118% di oggi all’80%. Ma non è finita qui, perché anche Pellegrino Capaldo, storico banchiere della sinistra Dc, oggi nello schieramento di centro sinistra, propone una imposta sugli immobili che varia dal 5% al 20% del loro valore, al fine, anch’egli dice, di ridurre il debito pubblico. I suoi conti? Semplice: il banchiere sinistroso sostiene che il nostro debito pubblico risulta essere il 25% circa del valore complessivo degli immobili esistenti nel nostro paese, quindi, ponendo una sorta di aliquota sulla casa, andremmo a ridurre, a seconda dell’aliquota introdotta, il debito pubblico. E sin qui ci viene da piangere perché, abbiamo scoperto che il Pd e gli illustri compagni, oltre ad interessarsi dei presunti bunga, bunga, ora si interessano anche di fisco e tasse, riproponendo la cosa più semplice della vita: mettere le mani nel portafoglio dei cittadini e che mani! Ma il tragicomico non finisce qui: dopo che per giorni nel partito, sulla question se ne sono dette di tutti i colori, vi invito a tal proposito a leggere cosa scrive oggi, (02/02/2011) il Corriere della Sera a proposito delle tensioni tra le varie correnti e correntine Pd, non hanno trovato di meglio se non smentire tutto e dichiarare che la patrimoniale in realtà non è una idea partita dal Pd, bensì dalla Lega Nord con il suo Ministro, Roberto Calderoli. Surreale direbbe qualcuno, impossibile direbbero i compagni, semplicemente normale, dico io, per chi concepisce il popolo come da salvaguardare quando è in opposizione, da schiacciare e non considerare, oltre che vessare, quando è in maggioranza; di fulgidi esempi, anche nella nostra città, nel recente passato, ne abbiamo avuto, un chiaro esempio.

venerdì 28 gennaio 2011

Il Prefetto ed il Pd magentino: ancora più inquietante

Il pd magentino va dal Prefetto di Milano ad esporre chissà quale situazione di criticità nella nostra città, senza però dire a tutti i nostri cittadini che in fatto di sicurezza, in questi cinque anni, nessuna ha saputo portare all’attenzione del mio assessorato una sola proposta che fosse degna di attenzione e confronto. Mi auguro che il Prefetto mi chiami e si interessi, mi auguro di poter significare al Prefetto di Milano i numeri che la nostra amministrazione in pochi anni ha saputo mettere in campo contro la criminalità e a favore del controllo del territorio. Non mi impensierisce il fatto che i consiglieri di minoranza si rechino dal Prefetto, noi andiamo avanti con il nostro grande progetto, innovativo e che ha la presunzione di modificare una volta per tutte il nostro territorio che finalmente potrà contare su una Polizia Locale in rete, coordinata e che potrà lavorare in sinergia per rendere più sicure le nostre comunità. Rispondiamo con numeri e con fatti, con un “nero su bianco” alle mal celate accuse del Pd magentino; numeri, idee e fatti che hanno saputo coagulare comuni amministrati da diverse coalizioni ma che evidentemente hanno trovato, nei soli consiglieri di opposizione di Magenta, i soli a non comprendere il grande sforzo che tutte le nostre municipalità stanno portando avanti. Siamo pronti ad abolire i confini delle nostre polizie locali e nel contempo ad allargare il nostro patto che ingloberà, dalla prossima settimana anche il Comune di Santo Stefano Ticino, portando così a 17 le amministrazioni collegate, o in rete, su questo grande progetto. Ecco i fatti che noi portiamo all’attenzione dei nostri cittadini e  di tutte le nostre comunità, con un lavoro quotidiano, silenzioso ma importante e continuo. Agli altri lasciamo le chiacchierate sulla legalità con il Prefetto di Milano, agli altri lasciamo come al solito le sterili critiche che lasciano il tempo che trovano, nel silenzio più assordante e nella sterilità di alcuna proposta sino ad ora arrivata alla nostra attenzione. Auguri al Pd e alla rinnovata passione per la legalità, nella speranza che almeno le loro primarie non siano il biglietto da visita per il voto di scambio e quindi per una legalità messa nell’angolino, a noi, come detto il compito di lavorare per rendere ogni giorno il nostro territorio, sempre più sicuro. Oggi apprendo dalle colonne di Settegiorni che alle minoranze il Prefetto avrebbe detto qualcosa su cui vige il massimo riserbo: è singolare che un Prefetto abbia importanti notizie da comunicare alla minoranza e non al Sindaco di Magenta ed alla sua amministrazione. Un fatto inquietante che getta ancora più sinistre ombre su una città, la nostra che di tutto ha bisogno, tranne che di misteri stile anni settanta. Un comportamento quello di non rivelare i contenuti dell’incontro ancor più irresponsabile e non accettabile per chi dice di voler fare gli interessi della nostra città.

mercoledì 26 gennaio 2011

La legalità? Una cosa di cui non riempirsi la bocca per nulla.

Ci parlano di legalità, di preoccupazione per le infiltrazioni mafiose ma poi non riescono nemmeno a liberare dai fenomeni che condannano, le loro primarie. Un vero scandalo che gli uomini del Pd, non guardino in casa loro prima di rivolgere il loro sguardo altrove. E’ successo a Napoli dove un ex magistrato (tanto per cambiare di sinistra) candidato alle primarie per la candidatura a Sindaco della città partenopea, attacchi duramente la conduzione delle consultazioni primarie, denunciando movimenti non proprio ortodossi. E così capita che per l’appunto alle primarie per la candidatura a Sindaco del capoluogo campano l’ombra delle organizzazioni malavitose, inquinino la consultazione per la scelta del primo cittadino di Napoli. Oggi la cronaca nazionale ne parla diffusamente,  tanto che si ipotizza che alla comunità cinese e alle badanti di provenienza est europea, siano stati dati soldi, non si sa bene da chi, per appoggiare la candidatura di uno degli aspiranti sindaci del capoluogo della monnezza italiana. E se pensate che anche nella nostra città il Pd chiede alla nostra amministrazione di fare di più nella direzione della legalità è tutto dire. Una delle consultazione proprio indetta dall’intero centro sinistra, divide lo schieramento avversario con l’ex pubblico Minstero, Mancuso, che accusa a pieni titoli di giornali, l’organizzazione delle primarie, in cui, a suo dire, a diversi cittadini extracomunitari siano stati offerti tra i 5 e 10 euro per votare un certo candidato presentato dal Pd. Che dire a chi dalle colonne dei nostri giornali si è professato in queste settimane come il solito salvato della patria, che dire al Pd che sino a questo momento ha cercato in tutti i modi di incarnare il partito che con la sua morale insindacabile sembra essere stato il partito politico che si è posto a baluardo della lotta alla mafia ed alle organizzazione malavitose. Se non si riesce ad essere probi in casa propria come si può esserlo in casa di altri è la domanda che molti di noi si pongono? In un mio intervento sulla stampa locale ho avuto modo di dire che ogni partito, prima di guardare in casa d’altri, deve stare attento in casa propria e che ogni lista ogni candidato deve essere attentamente vagliato. Oggi siamo di fronte ad un limpido esempio di come una manifestazione di popolo si sia invece dimostrata essere una ghiotta occasione per chi nelle primarie del pd ha trovato spazio per i propri affari personali che coinvolgono cittadini extracomunitari, con il beneplacito di chi le primarie le ha vinte. Quindi, prima di lanciare proclami, prima di farsi paladini della legalità, sarebbe bene guardare a casa propria, prima di aprire la porta della casa d’altri. Chiunque abbia vinto, con queste premesse, risulta essere ungrande perdente.

venerdì 21 gennaio 2011

Un mio comunicato stampa sulla strada per Malpensa

Magenta: Gelli (Lega): Ieri in commissione Affari Istituzionali, alla Presenza del Presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà, ho chiesto l’immediato cambio di posizione del nostro ente, per quanto riguarda il parere negativo sulla prosecuzione della Boffalora – Malpensa.


Ieri, nella seduta di Commissione congiunta, Bilancio – Affari Istituzionali, nella quale ha partecipato l’On. Guido Podestà, ho chiesto ufficialmente di cambiare il parere della Provincia di Milano in merito alla prosecuzione della Boffalora – Malpensa. Un atto questo che deve essere portato all’attenzione della Giunta Provinciale al più presto, dopo anni di immobilismo in cui la Giunta Penati, aveva saputo solo, con poche e scarse argomentazioni, dire solo di No. Oggi il nostro territorio rischia di perdere un’occasione di sviluppo se la strada non dovesse essere realizzata, oggi la nostra frazione di Pontenuovo rischia, grazie ai veti della sinistra e dei suoi sindaci, di veder perdere l’unica occasione per veder realizzata la variante, da sempre chiesta a gran voce, oggi il territorio rischia di perdere un finanziamento che il Cipe potrebbe facilmente dirottare su altre opere che non solo hanno già un progetto definitivo ma che non trovano stupidi ostruzionismi di parte. Queste le motivazioni per cui ho chiesto urgentemente il cambio di parere da negativo, ereditato dalla Giunta Penati, a positivo. Ringrazio il Presidente Podestà il quale, alla fine del mio intervento, prendendo la parola, ha inteso chiarire che il parere verrà dunque cambiato e che i tecnici provinciali sono già al lavoro affinché si possa al meglio supportare tale cambio di valutazione. Ora non resta che attendere l’effettivo cambio, poiché una Provincia favorevole, non può che essere un grande passo avanti, rispetto ad una infrastruttura che tutto il territorio chiede di realizzare, come grande opportunità di sviluppo del nostro territorio. In un periodo di sterili feroci polemiche a Magenta e dintorni, polemiche che non portano a nulla producendo nient’altro che aria fritta, una notizia positiva per tutto il nostro territorio e soprattutto per la nostra gente.