FEDERALISMO ORA!!!!!!!

FEDERALISMO ORA!!!!!!!

venerdì 29 ottobre 2010

Le bufalate, le scrivono anche sui loro manifesti.

Ci siamo accorti sette anni dopo che nel bilancio del nostro comune, erano presenti dei contratti derivati, ma sui nostri manifesti preferiamo scrivere altro. Sarebbe stata una bella frase, amici, che avrebbe potuto restituire serenità al mondo politico magentino. Frase che non solo non è apparsa sui manifesti affissi in questi giorni dalla locale sezione del pd magentino che anzi rilanciano sulle nostre responsabilità e cercano di far credere che ci siamo accorti troppo tardi del problema. Bontà loro, attendo ancora, dagli esimi professori, un giudizio sugli esborsi che il Sindaco Renzi, primo cittadino di Firenze, da sempre capitale rossa, dovrà sopportare nei prossimi tre anni, (in tutto 18 milioni di euro andranno in fumo sui derivati) ma sono convinto che anche su questa questione gli zelanti esponenti del Pd, non ci diranno un bel nulla, perché i loro amministratori non sbagliano mai, noi ovviamente commettiamo errori a ripetizione. E se il Think Day, in una sorta di titolo intellettualoide, sembra tanto ricalcare il più prosaico e lombardo "Ghe pensi Mi’ berlusconiano", i risultati non sono entusiasmanti e celano una bufalata, concretizzatasi solo nel grande annuncio di aver trovato, quello che sulla stampa locale hanno ormai tutti ribattezzato come l’anti Gelli. Ad ogni buon conto, alle bufalate stampate su rossi manifesti, affissi ai nostri spazi pubblicitari, si può solo rispondere con un fatto: la nostra giunta ha chiuso in modo definitivo i derivati, nel momento migliore, senza perdere dei soldi, e non come si sarebbe voluto dalle opposizioni, le quali avrebbero preferito chiudere i contratti, subito dopo la visione della ormai celeberrima puntata di Report che ha saputo illuminare sagge menti e trasformare diversi nostri consiglieri in maestri della finanza derivata. Abbiamo chiuso quando le condizioni di mercato lo hanno reso possibile, e non quando, addio piacendo, le minoranze chiedevano l’uscita immediata con una penale da pagare alle banche superiore ai 500.000 Euro. (Leggere poi sul sito del Pd che i lo stesso partito incalzava da anni l’amministrazione su questo tema, non solo è una bufalata, ma è la barzelletta degna del numero di Natale del Corrierino dei Piccoli).La calma è la virtù dei forti, mentre la fretta è sempre stata, di tutti, cattiva consigliera; ovvio che questi concetti non possono essere appieno colti da chi, nonostante avesse tra le proprie mani, tutti i bilanci preventivi e consuntivi, recanti in modo molto trasparente le operazioni aperte dal commissario e da noi rimodulate, per sette lunghi anni ha certo condotto su questo punto un’opposizione intransigente, ovvero non spiaccicando nemmeno una parola su questo tema. La realtà vera e provata dai verbali del Consiglio Comunale risiede nel fatto che per tutto questo tempo, la minoranza ignorava l’esistenza di questi contratti, non ne conosceva l’entità e probabilmente nessuno dei consiglieri, conosceva il prodotto finanziario in se.  Pazienza, ancora una volta i manifesti del Pd, dimostrano quanto l’arroganza di taluni esponenti venga vomitata direttamente sui manifesti che hanno il sapore di una campagna elettorale cominciata già da molto tempo e per dare fiato alla quale, ogni bugia è ammessa. Dal mio canto risponderò ancora con i fatti, in modo avverso a chi pronosticava che, dopo l’atto di indirizzo, si sarebbero dovuti aspettare due anni, prima che si potesse giungere ad una definitiva conclusione dell’annosa vicenda.

martedì 26 ottobre 2010

Un nostro comunicato stampa sull'ordinanaza delle Gomme da neve in Provincia di Milano

COMUNICATO STAMPA

GOMME DA NEVE OBBLIGATORIE: LA LEGA NORD IN PROVINCIA DICE NO “INUTILE BALZELLO PER I CITTADINI”

Milano, 21 ottobre 2010 – L’ordinanza dell’Assessorato ai Trasporti, che di fatto obbliga i cittadini del territorio a montare gomme da neve dal 15 novembre, a suscitato grande perplessità all’interno del gruppo consigliare della Lega Nord in Provincia di Milano.

Non posso che esprimere forti perplessità e stupore per una simile decisione – ha commentato il capogruppo della Lega Nord Gianbattista Fratus – che va ad appesantire ulteriormente i nostri cittadini di una spesa e di un obbligo che non ha alcun senso. Per i milanesi è un ulteriore balzello, dopo l’ecopass. Per i cittadini di una provincia che, ricordiamolo, si trova in pianura padana e non sull’arco alpino, è un provvedimento inutile e che non ha eguali in altre province. Ci sta bene l’azione di prevenzione dei disagi e l’invito a una maggiore sicurezza sulle strade, ma chiediamoci perché in altre province lombarde non è mai stata adottata una simile iniziativa. Occorre essere all’avanguardia ma su ben altre cose”.

Ciò che più infastidisce il gruppo della Lega Nord è il non esserne stato messo al corrente: “Un’ordinanza del genere – ha sottolineato Fratus –, di cui non siamo stati messi al corrente, andava quantomeno discussa in commissione, allora avremmo cercato di spiegare all’assessore De Nicola che i temi su cui concentrarci in fatto di trasporti sono ben altri. Se guardiamo poi il lato economico della faccenda, sono i nostri cittadini a farne le spese e in tempo di crisi è più opportuno riflettere a fondo prima di gravare sul portafogli delle famiglie. E chi ci guadagna? Per noi della Lega Nord è un provvedimento da rivedere assolutamente”.

A Milano le primarie sono una farsa? Secondo il candidato Valerio Onida si, e se lo dice lui, noi ci crediamo.

Le primarie del centro sinistra milanese sembrano essere diventate il cavallo di Troia di una coalizione che, anche sulle consultazioni popolari per decidere, chi sarà il candidato alla poltrona di Sindaco della città di Milano, non trova di meglio se non litigare. E fu così che uno dei candidati della sinistra, Valerio Onida, getta, proprio in questi giorni, molte ombre su quella che avrebbe dovuto essere la consultazione del popolo su chi dovrebbe rappresentare il centro sinistra alle elezioni amministrative. Primarie che secondo il candidato, non sarebbero regolari, in quanto, tutti gli apparati organizzativi, sarebbero si impegnati ad organizzare ma non le primarie, bensì la campagna elettorale del candidato Stefano Boeri, prescelto dalla segreteria del Pd, come lo sfidante della coalizione di centro destra. Dunque sotto la madonnina si sta consumando l’ennesimo teatrino delle primarie che rischia, per assurdo, dopo tali pesanti dichiarazioni, di essere non un momento di contatto con gli elettori ed i cittadini ma una farsa che rischia di allontanare sempre più la gente dalla politica. E se a questo aggiungiamo che i cittadini, per votare, devono, in aggiunta, versare l’obolo, allora il cerchio è chiuso. Ed ecco cosa Onida dichiara alla stampa a proposito delle primarie farsa che come lui stesso esterna, non sono un momento di alta democrazia come qualcuno vorrebbe far credere, bensì una resa dei conti tra i partiti e tra i loro candidati.
"Infatti l'anomalia maggiore deriva dal fatto che i rappresentanti dei partiti rivendicano il diritto di impegnare le strutture organizzative dei partiti medesimi nella esplicita campagna propagandistica a sostegno di quello che indicano come il proprio candidato: con ciò ribadendo che le primarie sono, nella loro ottica, una competizione fra forze organizzate, come i partiti della coalizione, attraverso i rispettivi candidati, e non, come dovrebbero essere secondo il loro spirito, una competizione fra singoli candidati fra i quali la scelta è rimessa dai partiti ai loro elettori. Se è così, però, non si capisce quale possa essere il ruolo di un candidato che non ha alcun partito o corrente organizzata alle sue spalle. Per cambiare registro ci vorrebbero condizioni diverse e un tempo più esteso di quello che manca alla data del 14 novembre. Ma questa richiesta non è stata accolta".
Un’occasione persa dal pd e dal centro sinistra per non fare l’ennesima figuraccia, e pensare che dal congresso di Busto Arsizio in poi, avrebbero dovuto lanciare la sfida alla Lega e riconquistare il nord. Certo che con questi metodi, proprio non ci siamo, una dimostrazione, da un candidato del centro sinistra di quello che abbiamo sostenuto: ovvero che le primarie non sono altro che un pessimo esempio di come la partecipazione popolare, viene politicamente utilizzata, per giochi di potere, tra le segreterie di partito.