FEDERALISMO ORA!!!!!!!

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martedì 26 ottobre 2010

A Milano le primarie sono una farsa? Secondo il candidato Valerio Onida si, e se lo dice lui, noi ci crediamo.

Le primarie del centro sinistra milanese sembrano essere diventate il cavallo di Troia di una coalizione che, anche sulle consultazioni popolari per decidere, chi sarà il candidato alla poltrona di Sindaco della città di Milano, non trova di meglio se non litigare. E fu così che uno dei candidati della sinistra, Valerio Onida, getta, proprio in questi giorni, molte ombre su quella che avrebbe dovuto essere la consultazione del popolo su chi dovrebbe rappresentare il centro sinistra alle elezioni amministrative. Primarie che secondo il candidato, non sarebbero regolari, in quanto, tutti gli apparati organizzativi, sarebbero si impegnati ad organizzare ma non le primarie, bensì la campagna elettorale del candidato Stefano Boeri, prescelto dalla segreteria del Pd, come lo sfidante della coalizione di centro destra. Dunque sotto la madonnina si sta consumando l’ennesimo teatrino delle primarie che rischia, per assurdo, dopo tali pesanti dichiarazioni, di essere non un momento di contatto con gli elettori ed i cittadini ma una farsa che rischia di allontanare sempre più la gente dalla politica. E se a questo aggiungiamo che i cittadini, per votare, devono, in aggiunta, versare l’obolo, allora il cerchio è chiuso. Ed ecco cosa Onida dichiara alla stampa a proposito delle primarie farsa che come lui stesso esterna, non sono un momento di alta democrazia come qualcuno vorrebbe far credere, bensì una resa dei conti tra i partiti e tra i loro candidati.
"Infatti l'anomalia maggiore deriva dal fatto che i rappresentanti dei partiti rivendicano il diritto di impegnare le strutture organizzative dei partiti medesimi nella esplicita campagna propagandistica a sostegno di quello che indicano come il proprio candidato: con ciò ribadendo che le primarie sono, nella loro ottica, una competizione fra forze organizzate, come i partiti della coalizione, attraverso i rispettivi candidati, e non, come dovrebbero essere secondo il loro spirito, una competizione fra singoli candidati fra i quali la scelta è rimessa dai partiti ai loro elettori. Se è così, però, non si capisce quale possa essere il ruolo di un candidato che non ha alcun partito o corrente organizzata alle sue spalle. Per cambiare registro ci vorrebbero condizioni diverse e un tempo più esteso di quello che manca alla data del 14 novembre. Ma questa richiesta non è stata accolta".
Un’occasione persa dal pd e dal centro sinistra per non fare l’ennesima figuraccia, e pensare che dal congresso di Busto Arsizio in poi, avrebbero dovuto lanciare la sfida alla Lega e riconquistare il nord. Certo che con questi metodi, proprio non ci siamo, una dimostrazione, da un candidato del centro sinistra di quello che abbiamo sostenuto: ovvero che le primarie non sono altro che un pessimo esempio di come la partecipazione popolare, viene politicamente utilizzata, per giochi di potere, tra le segreterie di partito.

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