FEDERALISMO ORA!!!!!!!

FEDERALISMO ORA!!!!!!!

venerdì 15 ottobre 2010

Scuola Comunista oppure no? Che ne pensate di questa inchiesta realizzata da alcuni quotidiani?

Dopo il caso di Adro, e la tanto contestata scuola con il sole delle alpi a far da corrolario in diversi luoghi dell'istituto, è emersa alle cronache, ovviamente, solo di alcuni giornali, rigorosamente non di sinistra il caso del Liceo Scientifico E. Curiel di Padova. Guardate bene la foto, scattata con Google Maps. Non ci vuole molto per capire che l'istituto in questione viene visto da molti, come una rappresentazione stilizzata della falce e martello. Fantasia, oppure no? Un indagine più approfondita, certamente ci dirà chi ,delle autorità politiche locali, ha voluto che la scuola venisse realizzata così; cosi come ci auguriamo che questa foto e il simbolo posto affianco, siano solo opera della fantasia di qualche buon conoscitore del territorio che però si interroga su quella "sinistra" in tutti i sensi, forma che questa scuola porta con se.  E a scatenare i fan della scuola voluta dal Soviet, non depone a favore, l'intitolazione dell'Istituto, ad Eugenio Curiel, fervente comunista, partigiano durante il secondo conflitto mondiale, nonchè Capo del Fronte della Gioventù per l'Indipendenza Nazionale e per la Libertà. Insomma, per molti tutto quadra, sia nell'ediliza sia nell'intitolazione, sarà davvero così? Sarà davvero una scuola concepita dal qualche amministratore compagno che ha voluto in qualche modo ricordare i simboli caduti sotto i colpi dei pochissimi voti elettorali racimolati dalla sinistra da quanche anno a questa parte? Ancora è presto per dirlo ma, per dirla alla moda della direttrice dell'Unità, i segugi sono stati sguinzagliati e non mancheranno certo nuove puntate di quello che ormai è diventato un mistero padovano.

lunedì 11 ottobre 2010

Alcuni pensieri di inizio settimana, leggendo blog e siti da internet

Sputi, insulti?? Ma dove? Evidentemente i soliti noti non sanno distinguere tra critiche fondate e invece gli insulti veri e propri. E’ forse un insulto chiedere a Bersani, in visita nella nostra città nei giorni scorsi, di essere più attento al nord? E’ forse un insulto dichiarare che non ci si può ricordare del nord a spot? Personalmente non ci vedo nulla di male, se non il vittimismo di chi sa di essere in un partito che non potrà mai fare gli interessi del nord, poiché ha la testa ed il cuore a Roma. Capisco l’imbarazzo di chi, in queste regioni, deve difendere un partito che non ha proposto nulla in questi anni per difendere il tessuto produttivo del paese, lo capisco, ma non se la prenda con me o con la Lega, se la prenda solo ed esclusivamente con la propria dirigenza, sperando che anche queste parole non vengano prese a modo di insulti. E’ comunque una realtà che il Pd, a livello nazionale, ha prodotto così tanti atti per il nostro nord, che ha dovuto persino astenersi, non potendo votare a favore, sul provvedimento cardine della riforma dello stato in senso federalista, proposto dalla Lega Nord.  Sarà in ogni caso una questione di italiano o di vocaboli, tant’è che dopo aver cercato di diffondere nella nostra città la sensazione che la nostra coalizione di governo, fosse a pezzi, oggi la tiritera cambia, ovvero non siamo più a pezzi ma stanchi. Stanchi anche in questo caso di fare che? Di Governare? Forse non si vuole vedere il nostro impegno quotidiano, in ogni caso, il rifacimento del centro storico, l’impostazione di un grande progetto che riguarda la famiglia e per cui abbiamo, proprio nell’ultima variazione di Bilancio appostato sui relativi capitoli 45.000 Euro, il lavoro sul patto locale di sicurezza che ci vede come capofila di 15 comuni, (ed altre municipalità hanno manifestato la volontà di aderire allo stesso), il rifacimento proprio in questi giorni nel quartiere nord ed in altri quartieri della città, di tutta la segnaletica orizzontale, la stipula, con le società sportive, a condizioni assolutamente agevolate, di convenzioni per l’utilizzo delle palestre, la presentazione del progetto definitivo per la pista ciclabile che collegherà la nostra città a Marcallo, sono solo alcuni esempi che certo denotano la stanchezza di questa maggioranza. A ben pensarci di una cosa siamo un po’ stanchi, ovvero di fare sempre le ore piccole in Consiglio Comunale a causa di un ostruzionismo crescente di una minoranza che sente la pressione delle elezioni che si avvicinano. E’ evidente infatti come, qualora l’attuale classe dirigente dovesse perdere anche l’appuntamento con le elezioni amministrative del 2012, sarebbe la fine per molti enfant prodige della politica. E’ vero, molti di noi sono stanchi di sentire insulti velati e a dir poco malcelati, solo per il gusto poi di poter dire che l’opposizione fa il suo mestiere. E si badi bene, nessuno vuole metter un bavaglio all’opposizione, che bene deve poter fare il proprio lavoro di controllo e di verifica, certo è che sino a quando ci vorranno due ore per poter licenziare un semplice provvedimento, sarà difficile poi discutere tutti i punti all’ordine del giorno, anche perché, mentre il mattino dopo qualcuno dorme, altri devono comunque andare al proprio posto di lavoro. Da qui una saggezza che dovrebbe essere insita in tutti noi, nel contingentare i tempi e poter così discutere tutti i punti in modo decente e non alle due del mattino. Lasciare la mano? Un’idea interessante ma a chi? L’attuale minoranza ha dimostrato in questi anni di non aver molto seguito all’interno della nostra città: vedasi tutti i risultati elettorali dal 2002 ad oggi, non sono certo di sprone al centro sinistra magentino. Sono spariti tutti i partiti comunisti che contribuivano al consenso della coalizione a noi avversaria e nel Pd, non è oro tutto quello che luccica; infatti non ci sono idem sentire su diversi temi. Poi, come già ho avuto modo di dire, il Pd, invece di preoccuparsi dei sospettati dualismi tra Lega e Pdl, tra il sottoscritto e Maerna, non farebbe meglio a dire, responsabilmente, chi sarà il loro prossimo candidato sindaco, cosa intendono fare per la nostra città, oppure come la pensano su tanti temi oggi di attualità, dimostrando così un’innata concretezza di contro alla solita polemica da circolino? Insomma, anche volendo lasciare la mano, temo che non ci riusciremmo; gli elettori ce lo impedirebbero con il loro sacro voto, poiché sanno oggi e sapranno anche domani, che non si improvvisano amministratori dall’oggi al domani, a loro non piacciono che ancora ci siano in giro i grandi vecchi della politica a tirare i fili ai ragazzini. Per governare una città, oggi, ci vuole passione, competenza e dedizione al proprio incarico, oltre che, soprattutto, studio delle varie materie, e l’umiltà di imparare sempre da tutti, cosa che non vedo in molti amici dell’opposizione. Ultima annotazione su chi ci chiede cosa abbiamo fatto per le aziende magentine: non possiamo prendere lezioni da chi ha lasciato che fallisse la ditta Molho per poi inserire a Piano Regolatore dei palazzi, non possiamo prendere lezione da chi ha fatto scappare altre ditte come la Castiglioni. In questi anni abbiamo cercato di mettere in condizione i nostri imprenditori di poterci rimanere a Magenta, concedendo ampliamenti a chi assumeva personale, approvando nel nostro P.g.t. un’area definita come Businnes Park, nella quale attirare coloro i quali volessero investire a Magenta e anche sulla questione Novaceta, ci siamo adoperati affinché non vi fossero speculazioni sull’area, coinvolgendo persino il Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico. I fatti sono quelli che contano e la nostra gente li apprezza, coloro che oggi continuano una solfa durata sette anni e secondo la quale non solo non va mai bene nulla ma anche che questa maggioranza non ha prodotto nulla, non si smentisce ancora una volta. Confrontiamoci sui temi che interessano la nostra città, non alle due del mattino, ora in cui i nostri cittadini non possono ascoltare il Consiglio Comunale. Confrontatevi su temi importanti e non fate che la vostra comunicazione sia la solita panzaniga sul non fanno nulla, sono divisi, sono spaccati, sono a pezzi, sono stanchi, non hanno voglia e cosi via, non ci crede più nessuno, che la politica possa volare alto con proposte serie e con un confronto civile e altrettanto serio.  (Speriamo che per queste mie lunghe considerazione di inizio settimana, non abbia aa offendersi nessuno)