FEDERALISMO ORA!!!!!!!

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giovedì 9 settembre 2010

Tentato furto d'auto: la Polizia Locale di Magenta ferma un uomo

L’assessore Gelli: ‘Frutto dell’intensificazione dei controlli e delle risorse investite nella prevenzione e sicurezza’


Magenta Ieri una pattuglia della Polizia Locale ha colto in flagranza di reato un individuo nel tentativo di rubare un’automobile parcheggiata in una delle vie del centro storico. Si tratta di un extracomunitario ventenne di origine algerina che è stato subito tratto in arresto e che verrà processato oggi per direttissima. A consentire di sventare il furto una segnalazione telefonica arrivata in centrale da parte di un cittadino ed il tempestivo intervento della pattuglia che stava perlustrando il centro della città.



‘L’attenzione alla sicurezza è una questione prioritaria per l’Amministrazione comunale e questo intervento e l’arresto sono il frutto dell’intensificazione dei controlli messa in atto negli ultimi tempi e delle risorse investite nel settore’. Questo il commento dell’assessore alla Vigilanza e Sicurezza del Cittadino Simone Gelli.



Da ricordare che, recentemente, il Comune di Magenta ha promosso, divenendone capofila, il Patto Locale per la Sicurezza urbana del Magentino ed Abbiatense che comprende 16 Comuni, la più ampia aggregazione in tutta la Provincia di Milano in termini di ampiezza di territorio e di agenti coinvolti. Un progetto pilota mirato ad elaborare strategie e condividerle rispetto ad ampie problematiche che interessano un vasto territorio omogeneo ed a razionalizzare i servizi ed ottimizzare le risorse disponibili.

mercoledì 8 settembre 2010

Alla festa del Pd, la democrazia è di casa e assomiglia tanto alla fogna, invocata da Bersani

Alla festa nazionale del Pd, a Torino, la democrazia sembra essere lontana anni luce: la settimana scorsa, il Presidente del Senato, Renato Schifani, veniva duramente contestato da una parte della sinistra, senza che nessuno riuscisse a fare nulla, costringendo l'ospite a lasciare il palco tra i fischi e gli insulti. oggi tocca la Segretario Generale della Cisl, Bonanni, che giunto alla festa per discutere nel merito delle importanti tematiche del lavoro, deve subire, sputi, insulti e persino essere oggetto di un lancio di lacrimogeni. Anche oggi, esponenti dei centri sociali, cosi si dice, bloccano una festa e un dibattito sicuramente interessante. Ebbene la democrazia tanto sventolata dalla sinistra non esiste più di fatto, e nella sinistra stessa, ciò che sta avvenendo a Torino è nè più nè meno quello che oggi, a livello nazionale ha denunciato vendola, governatore della Puglia che, durante una comizio ha distrutto la linea del Pd e della sua dirigenza. una sinistra dilaniata ancora una volta che, senza leadership, senza idee e senza programmi, si scontra e combatte all'interno, dimostrando tutte le debolezze e tutte le sue retrogade idee di politica. Cosi, con un Pd che tende la mano al novello amico di sinistra, Gianfranco Fini, con una festa dello stesso partito in cui non si riesce a discutere di nulla e con un governo tradito da chi non vuole il cambiamento, questo povero paese si appresta a vivere un periodo politico veramente disastroso. Che sia la volta buona che almeno il nord capisca che è bene votare per casa nostra e non disperdere i voti, tra chi non si impegna per lavorare per il paese 

Una vergogna il concorso per soli exrtracomunitari, dell'Ospedale Niguarda di Milano

Una vera vergogna, il bando pubblicato dall'ospedale Niguarda, per il reclutamento e l'assunzione di cinque operatori sanitari da inserire nell'organico dell'importante nosocomio milanese.
Perchè? Perchè nel bando pubblicato, si legeg testualmente, un requisito di base per poter essere assunti, è la cittadinanza in un paese non comunnitario. Ergo, se sei un extracomunitario possiamo assumerti, se sei un lombardo non se ne parla nemmeno. E cosi, chiamateli padani, chiamateli italiani, bellamente e senza che nessuno dicesse nulla, ovviamante tranne la Lega Nord, coloro che risiedono e sono nati in questo paese, non possono parteciapre al concorso. Una vera vergonga senza precendenti, una vergogna a cui ogni cittadino lombardo dovrebbe guardare con vera preoccupazione, sta di fatto che quanto accaduto, apre un filone nuovo nel modo di reclutare il pesonale paramedico nella nostra regione. Inutile dire come la Lega Nord abbia già fatto sentire la sua voce, una cosa è certa: i dirigenti del nosocomio, sarebbe meglio andassero a scopare il mare, invece che dirigere una struttura sanitaria cosi importante pr tutta la regione ed il paese. Un ennesimo atto, quello venuto alla luce dalle cronache di oggi, che la dice lunga di come "a ves bon se cuion"!  

martedì 7 settembre 2010

Prove tecniche di ammucchiate elettorali, oltre che di dichiarazioni farneticanti!

Una boiata senza precedenti, uno schifo della politica più becera che il catto comunsmo avrebbe mai potuto partorire in questi giorni e che dà l’idea di cosa sia disposta a fare questa sinistra italiana, pur di sconfiggere il centrodestra, non attraverso i voti, bensì le ammucchiate: ed ecco che la pasonaria Rosy Bindi proporre, nei giorni scorsi, un’apertura dello schieramento di centro sinistra a Fini, proprio in chiave anti Berlusconi. E oggi, (potete leggere l’intervista integrale su affaritaliani.it), Piero Fassino, ex segretario nazionale del Pd, rilancia l’ipotesi per superare il centro destra e porre fine non solo alla legislatura ma anche al berlusconismo, come lui lo definisce. Al di là certo della non scontata novità, preannunciata anche da me ieri, (vedi articolo sotto) c’è un passaggio di Fassino che è degno di una visita psichiatrica per lui e per tutto il suo staff, che ripropongo e che commento nel seguito:

Una probabile alleanza con Fini, come la si spiega agli elettori? (domanda del giornalista.) Risposta dell’esponente PD:"In una situazione di emergenza, alleanze di emergenza. Quando all'indomani del 25 luglio bisognava fare un governo per superare venti anni di dittatura fascista, De Gasperi, Nenni e Togliatti accettarono di sostenere Badoglio che era pure un gerarca del regime ma rappresentava la possibilità di andare oltre".

Dunque, al giornalista che chiedeva a Fassino come poter spiegare ai suoi elettori, una unione elettorale tra la sinistra e la destra finiana, il prode caporione del pd, rispondeva che in sostanza ci troviamo in una situazione di emergenza simile a quella che vedeva l’Italia post bellica in cui, dopo un ventennio di dominazione fascista, bisognava mettersi tutti insieme per il bene del paese. Io mi auguro che Fassino si renda conto di quello che sta dicendo, poiché il contrario sarebbe un atto gravissimo: paragonare infatti l’attuale situazione a quella venutasi a creare nell’immediato dopo guerra, non solo non è corretto ma apre un nuovo capitolo di veleni su tutte le istituzioni che di fatto, Capo dello Stato incluso, avrebbero in questi anni avvallato una sorta di regime fascista da cui oggi ci si deve liberare attraverso una procedura d’emergenza che ricorda appunto quella degli anni successivi alla fine del secondo conflitto mondiale. I novello Badoglio, rappresentato da Fini, potrebbe essere un’alternativa, becera ma comunque un’alternativa peccato però che tre grandi personaggi della politica italiana quali De Gasperi, Nenni e Togliatti, non possono trovare simili eguali in Bersani, Di Pietro e Vendola, i quali, non sono degni nemmeno di lustrare le scarpe ai nomi eccellenti, tirati in causa da Fassino e che fecero risorgere la nazione dopo la guerra. Un’uscita, quella dell’esponente del Pd, che non merita nemmeno di essere presa in considerazione da chi oggi governa, poiché questo dimostra non solo la disperazione ulteriore della sinistra italiana, che, vedendo le urne avvicinarsi, è disposta ad allearsi con il diavolo pur di vincere; non solo è pronta l’ammucchiata che va dall’Udc, a Di Pietro, passando per Vendola, sino ad arrivare ai pochi comunisti, ormai merce rara, che sono rimasti in questo paese. Uno schifo della politica che continua imperterrito e che dimostra ancora una volta come nello schieramento catto comunista abbondino le facce di bronzo, (appellativo che conferisco a lor signori per non essere troppo scurrile), una sinistra a corrente alternata, che si richiama alla democrazia quando è sicura di vincere, ma che le prova tutte, pur di non dar la parola al popolo, quando sente aria di sconfitta. Ora la domanda è: in caso di venuta meno della maggioranza di governo, se la sinistra con Fini e chi più ne ha più ne metta, riuscisse in Parlamento a costruire un Governo delle ammucchiate, non sarebbe un Colpo di Stato dal momento che non si rispetterebbe la volontà degli elettori? A voi ora la parola su questa vergogna!

lunedì 6 settembre 2010

Doverose considerazioni dopo aver ascoltato Fini a Mirabello




Dopo Mirabello, non possono non mancare alcune semplici riflessioni che hanno solo la presunzione di evidenziare alcuni passaggi che poco mi hanno convinto nel discorso del Leader ormai senza partito, Gianfranco Fini. Innanzitutto, vorrei sottolineare il vero problema che si pone di fronte all’uomo che in questi anni ha saputo battere il record per tradimento di idee ed ideali: il federalismo. Finalmente, dopo anni di attesa, si avvera ciò che Umberto Bossi, ormai da molti lustri andava dicendo, ovvero che il delfino di Almirante, non ha mai digerito l’idea di un nuovo assetto istituzionale, quello federale per l’appunto, che cambierebbe radicalmente il modo di poter far politica anche al sud. Sì, perché i costi standard, non permetterebbero più a nessuno di “mangiare” nella grande torta che è lo stato da quelle parti, il federalismo non permetterebbe più di avere, tanto per fare un esempio, la Regione Lombardia con 9,5 milioni di abitanti e 3000 dipendenti e la Regione Sicilia, che di abitanti ne ha 4,5 Milioni, con 25.000 dipendenti pubblici. E si sa, non nascondiamoci dietro un dito, come queste assunzione vengano perfezionate, proprio per ricevere in cambio consenso politico da entrambi gli schieramenti. E dunque Fini sa bene che, senza le solite prebende, il già suo sottile zoccolo duro, si assottiglierebbe ancora di più, riducendo lui ed i suoi fidi deputati, (arrivano tutti dal mezzogiorno), ad un partito da prefisso telefonico, senza né arte, né parte nel paese. Ma il discorso di Fini, per certi versi interessante, cade in vistose quanto abnormi contraddizioni che vengono, peraltro malamente celate, solo dall’oratoria di un politico che, formatosi negli anni, riesce ad attrarre ancora gli illusi, che si possa, con tale uomo ricostruire qualcosa: ho sentito parlare di “codice etico” ovvero, di regole, secondo le quali, chi ha guai con la giustizia, dovrebbe dimettersi dalle cariche pubbliche, cosa assolutamente condivisibile, inutile però constatare che il primo a dover lasciare, sarebbe proprio lui, visto lo scandalo di Montecarlo, oramai assodato, trito e ritrito; ho sentito parlare del diritto a dissentire e ad avere risposte chiare dagli interlocutori politici, (altra cosa giusta e corretta), salvo poi accusare i giornali che in questi mesi gli hanno posto sacrosante domande sull’affaire Montecarlo, di persecuzione mediatica contro lui e la sua famiglia, ho sentito parlare di tradimenti di altri suoi collaboratori; forse ciò che Fini dice è vero, ma non ricorda che proprio lui ha tradito tutto quello, che piaccia o meno, ha imparato da un politico quale Almirante. Insomma, frasi, slogan, invettive contro tutto e tutti, resta in ogni caso il fatto che Fini ieri, dal palco di Mirabello, proprio tutta non ce l’ha raccontata, celando, astutamente ed in modo molto intelligente, quali sono i problemi alla base del suo malessere politico. Per una volta tanto che un governo combatte la mafia, attua riforme politiche epocali, (vedi federalismo), tiene la crisi sotto controllo meglio di tutti gli altri paesi dell’euro zona (vedi dichiarazioni di Barroso ed altri esponenti della finanza europea), si sforza di far quadrare i conti al meglio certo, per la situazione contingente, ecco che arriva il guastatore mandato da chissà chi, a tagliare tutti i ponti e riportare il paese agli antichi fasti, si dell’assistenzialismo becero, agli anni in cui il nord paga ed il sud munge, agli anni in cui in questa italietta, la discriminazione è tra chi si spacca la schiena tutti i giorni e chi invece ha soldi garantiti, pur non facendo una beata fava, dal mattino sino alla sera. Non resta che ringraziare Fini, per aver affossato un lungo e duro lavoro, non resta che ringraziare Fini che da Fascista intransigente, diventa oggi un perfetto democristiano, pronto insieme a Rutelli e Casini a costruire il grande centro, non resta che ringraziarlo per aver dimostrato che tutto, nella politica italiana è possibile, ed oggi un sondaggio di una nota casa demoscopia internazionale, indica, come vero leader dell’opposizione italiana, non quindi i vari Bersani, Bindi, D’Alema o laltri, ridotti al lumicino della politica dai dissidi interni e dai continui veti incrociati, bensì lui, si Fini, è il vero leader della sinistra nel nostro paese, ed anche gli italiani se ne stano ovviamente accorgendo. Rimane il mistero di come, tanti nostri concittadini e non solo, per anni siano dipesi dalle labbra di costui, mentre in molti, noi, eravamo sicuri del suo stile volta gabbana, più volte denunciato. Non resta dunque che attendere e vedere come finirà, certo se questo governo dovesse fare le valigie, il paese avrà perso un’occasione per trovare un nuovo assetto che dia dignità a tutti, rimarrà nelle rovine di Prodi e soci, da cui abbiamo ereditato il peggio del peggio, rimarrà in ogni caso un paese FINI-TO.