
Ebbene, oggi, a chiedere la secessione non è il ricco nord, non è la Lega Nord, non sono quei cattivoni che inneggiano al Sole delle Alpi, bensì il quarto governo siciliano del governatore Lombardo, che con la sua strampalata coalizione che vede al governo dell'isola, democristiani, cattocomunisti, comunisti e fascisti, lancia la volontà di studiare, con diverse università sicule, la possibilità di dotarsi di una propria moneta. Già, perchè adottare una propria moneta vuol dire di fatto secedere dal resto del paese. Stranamente, nula da obiettare su questo, da parte di nessuno, nemmeno da parte di quella sinistra che ha sempre osteggiato sia la secessione che il federalismo stesso, mentre ora si trova al governo della Sicilia, con un Governatore che di fatto agita lo spettro della secessione dal paese. Inutile dire che il sottoscritto pladirebbe ad una simile iniziativa, poichè potrebbe essere la riscossa del sud contro un sistema di potere che ha visto si no ad oggi, praticamente tutti i partiti, invischiati nella spartizione del potere colpevoli di non aver saputo far crescere economicamente e strutturalmente l'isola. Bena, auguri allora al governatore lombardo ed alla sua variopinta giunta, gli auguro di arrivare, con la sua moneta alla secessione, con buona pace del Pd, dell'Fli e dell'Udc, tre forze politiche che come detto prima, tanto hanno fatto contro la Lega Nord e la secessione padana.
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