Durante la seduta odierna del Consiglio Provinciale a palazzo Isimbardi, il gruppo consiliare della Lega Nord in Provincia di Milano, per voce del consigliere Simone Gelli, ha espresso solidarietà al Ministro degli Interni Roberto Maroni, a seguito delle vicende e delle esternazioni legate alla trasmissione “Vieni via con me” su Rai Tre di Roberto Saviano.
Il consigliere Gelli ha così esordito:“A nome del nostro gruppo della Lega Nord esprimo un sentimento di vicinanza al Ministro Maroni per come sta affrontando la lotta contro la mafia. Una lotta importante contro la criminalità organizzata. Ciò che è andato in onda su un canale del servizio pubblico, nei giorni scorsi, dove è stato nominato il nostro movimento politico e il ministro tacciati quasi di collusione con mafia e n’drangheta, deve farci riflettere. E’ stato uno spettacolo poco edificante da parte di una persona indubbiamente di cultura ma quanto mai fuori luogo visti i successi del Ministero degli Interni contro la criminalità. Ma il fatto ancor più grave è che è stato negato al Ministro Maroni il diritto di una replica alle pesanti affermazioni di Saviano. I numeri, disponibili sul sito del Ministero degli Interni, offrono una fotografia chiara e inequivocabile dell’attività del ministero stesso nel contrasto e nella lotta contro la criminalità. Spiace che Saviano non abbia parlato, per esempio, della giunta calabra di Loiero interessata da una serie corposa di avvisi di garanzia. Il fatto grave è che si faccia di tutta un erba un fascio. Non possiamo certo negare che il fenomeno mafioso sia ormai presente anche in Lombardia: in un recente incontro con le istituzioni a Milano palazzo Marino proprio il Ministro Maroni ha citato la Lombardia come la quarta regione ad alta infiltrazione mafiosa, tuttavia Maroni ha anche invitato gli amministratori a tenere alta la guardia, per contrapporre una diga a questo grave fenomeno per proteggere i nostri cittadini. Se Maroni è da considerare un mafioso, allora siamo tutti mafiosi: la notizia della cattura di Antonio Iovine, il boss dei Casalesi, la dice lunga su chi è mafioso e chi no. Maroni porta avanti la lotta antimafia nei fatti e non nelle chiacchiere da talk show”.
Il consigliere Gelli ha così esordito:“A nome del nostro gruppo della Lega Nord esprimo un sentimento di vicinanza al Ministro Maroni per come sta affrontando la lotta contro la mafia. Una lotta importante contro la criminalità organizzata. Ciò che è andato in onda su un canale del servizio pubblico, nei giorni scorsi, dove è stato nominato il nostro movimento politico e il ministro tacciati quasi di collusione con mafia e n’drangheta, deve farci riflettere. E’ stato uno spettacolo poco edificante da parte di una persona indubbiamente di cultura ma quanto mai fuori luogo visti i successi del Ministero degli Interni contro la criminalità. Ma il fatto ancor più grave è che è stato negato al Ministro Maroni il diritto di una replica alle pesanti affermazioni di Saviano. I numeri, disponibili sul sito del Ministero degli Interni, offrono una fotografia chiara e inequivocabile dell’attività del ministero stesso nel contrasto e nella lotta contro la criminalità. Spiace che Saviano non abbia parlato, per esempio, della giunta calabra di Loiero interessata da una serie corposa di avvisi di garanzia. Il fatto grave è che si faccia di tutta un erba un fascio. Non possiamo certo negare che il fenomeno mafioso sia ormai presente anche in Lombardia: in un recente incontro con le istituzioni a Milano palazzo Marino proprio il Ministro Maroni ha citato la Lombardia come la quarta regione ad alta infiltrazione mafiosa, tuttavia Maroni ha anche invitato gli amministratori a tenere alta la guardia, per contrapporre una diga a questo grave fenomeno per proteggere i nostri cittadini. Se Maroni è da considerare un mafioso, allora siamo tutti mafiosi: la notizia della cattura di Antonio Iovine, il boss dei Casalesi, la dice lunga su chi è mafioso e chi no. Maroni porta avanti la lotta antimafia nei fatti e non nelle chiacchiere da talk show”.
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