Un discorso, quello del Presidente Fini a Bastia Umbra, che non lascia alcun dubbio. Nessun dubbio sul fatto che non siano certo la casa di Montecarlo o il caso Ruby, i motivi scatenanti per cui il governo oggi si trova in difficoltà, bensì l'avvicinarsi di un cambiamento epocale per il paese, ovvero la nascita del Federalismo. A parole, tutti lo vogliono, vero è che solo un mese fa, proprio Fini ed i suoi votarono la fiducia al Governo sui famosi cinque punti, uno dei quali era proprio il cambio di assetto del paese. Ci si deve chiedere perchè oggi, mentre il Governo ha dato prova di rispettare i cinque punti, (proprio venerdì il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto sicurezza), si voglia staccare la spina. Semplice. Il federalismo rischia di spazzare via tutti i potentati che sopratutto in meridione fanno per i partiti tradizionali un ricco bacino di voti, da tenere nella più bieca ignoranza assistenziale. Questo provvedimento non lo vuole l'Udc, da sempre radicata nelle regioni meridionali, non lo vuole Fini dal momento che 23 dei 37 deputati giungono proprio dal meridioni, non lo vuole la sinistra che ha fatto, sino alle scorse elezioni, del meridione una base da cui partire. Ebbene, lo scenario si ricompone come sempre, ci si nasconde sulle "ragazze del premier" ci si sofferma sulle case e sulle proprietà del premier o di Fini e guarda a caso non si perdere tempo a discutere di federalismo. Lo si vuole cancellare dalla scena politica, non se ne vuole parlare perchè il sacrilego è proprio li, risiede nei costi standard, nell'autonomia fiscale di Provincie e Regioni, risiede finalmente nel veder liberate persone che per anni hanno assunto come occupazione principale la mansione di portare voti in cambio di soldi a questo o quello. Attaccano la Lega perchè in molti sanno che se si andasse ora a votare, il nord voterebbe in massa per il movimento di Bossi, lasciando a bocca asciutta, tanto la destra, quanto la sinistra. Abbiamo dunque una missione: andare avanti sempre e comunque, contro un Fini che nella sua storia politica ha contraddetto tutto quello in cui ha sempre nel bene o nel male creduto, un Fini che non ha saputo valutare e leggere in tutti questi anni le varie situazioni politiche e che oggi, da uomo che si professa di destra, rischia di essere il primo alleato di una sinistra senza idee, decotta, con mille divisioni al suo interno, stretta tra i rottamatori di Renzi e le mille diffidenze tra le varie correnti, con un segretario del Pd, mollato dai vari Scalfari, De Benedetti ed Ezio Mauro, direttore di Repubblica. Una sinistra che non può trovare di meglio che attaccare la Lega ed i suoi uomini in continuazione proprio per la grande paura che il nord stia sempre più massicciamente con il carroccio. Comunque tutti questi personaggi vanno ringraziati in quelche maniera: la nostra convinzione sulla bontà delle nsotre idee non viene certo meno, la nostra tenacia, da questo panarama politico fatto non solo da nani e ballerine ma anche di molti gatti e volpi, non può che rinvigorirsi e spingerci a lavorare sempre meglio per difendere gli interesi del nord. Non ci possiamo comunque misurare oggi con chi ha votato indulti, non ci possiamo confondere con chi non vuole le centrali nucleari non capendo che dicendo questo no, si costringono le nostre aziende a pagare prezzi alti in competitività e prezzi alla produzione, non possiamo confrontarci con chi dice di sostenere il territorio e mentre era al governo, ha fatto in modo che attraverso gli oneri di urbanizzazione, si potesse finanziare la spesa corrente, tanto da dare il via alla cementificazione del territorio stesso. Insomma, siamo e rimaniamo l'unica forza politica che oggi è vicina al territorio, siamo e rimaniamo l'unico baluardo con il catto - comunismo strisciante ed imperante, quello che vorrebbe il voto operaio di massa ma che, alle assemblee dei lavoratori, preferisce i salotti buoni e confortevoli della politica. Siamo rimasti da soli a combattere contro coloro che ci definiscono e considerano dei buzzurri della politica, siamo rimasti soli a combattere contro coloro che hanno sempre la verità in tasca, anche se poi perdono sistematicamente tutte le elezioni. Combattiamo dunque, con la testa e con il cuore, per cercare di consegnare un paese migliore alle future generazioni, combattiamo contro chi oggi, con tanta spocchia e poca intelligenza, farà terminare un'esperienza di governo per la quale, molti paesi oggi ci invidiano la tenacia e la responsabilità di aver cercato di entrare nel merito di quelli che sono i veri problemi del nostro territorio. Non ci pieghiamo, andiamo avanti, perchè ce lo chiede la nostra gente, ce lo chiede il nostro popolo ce lo chiedono persone che, deluse da destra e sinistra, oggi entrano a far parte, sempre più numerose, delle nostre sezioni. Vinciamo per loro, il resto è noia, il resto rappresenta il mondo con molte faccie di bronzo, buone solo a scrivere sui giornali che non va mai bene nulla. Vinciamo per tutti coloro che in noi hanno e credono ancora in noi, sono molti e di tutti i ceti sociali. Queste persone non meritano di vivere in un paese in cui i partiti che hanno il cuore e la mente a Roma, possono permettersi di dire ai nostri cittadini chi meglio o peggio, ha il diritto di rappresentarli.
Simone Gelli